Titolo: " Maschera per il fiore meraviglioso"
Autore: Anna Givani
Tecnica: Penna a biro, pastelli, chine e pennarello su carta
Illustrazione eseguita all' interno del Collettivo Speice Lapis Illustratori FVG per il FEFF (udine) 2017 sul tema della metamorfosi in Oriente.
Autore: Anna Givani
Tecnica: Penna a biro, pastelli, chine e pennarello su carta
Illustrazione eseguita all' interno del Collettivo Speice Lapis Illustratori FVG per il FEFF (udine) 2017 sul tema della metamorfosi in Oriente.
Il
Nō è una forma teatrale giapponese molto antica tuttora in
vita.
Il
primo attore “schite” recita con la maschera. Quest’ultima è
scolpita in modo tale che a seconda dell’ orientamento e della
diversa incidenza della luce si producano mutamenti espressivi.
In
questo tipo di teatro i movimenti degli attori sono stilizzati e
ridotti all’ essenziale, piccoli cenni del capo e movimenti del
corpo che assumono significati precisi.
Ricco
è il costume che indossano.
Il
massimo esponente del teatro Nō è Zeami Motokiyo (1363-1443), il
quale nella sua opera “Fushikaden”(“Della trasmissione del
fiore dell’interpretazione”)tramanda ai discendenti i segreti
della recitazione.
“Il
fiore” è l’ arte della recitazione che ha tre forme: “Il fiore
della gioventù” che sfiorisce con l’età, “Il fiore
permanente”, che diventa ancora più bello dopo essere sfiorito e
“Il fiore meraviglioso”,quello che non sfiorisce mai perché l’
attore non recita ma E’.
L’
attore cioè nella sua massima espressione è chiamato a recitare se
stesso.